IL MARE DELLA SERENISSIMA

Mostra di Luigi Ballarin e le Poesie Donatella Ballarin dal 11 dicembre 2025 | gennaio 2026 dal martedì alla domenica dalle 11 alle 13 alle 15 alle 17

COMUNICATO STAMPA

FONDAZIONE DONA’ DALLE ROSE

E

Sezione A.L.T.A. CUSTODI DEL GONFALONE DELLA “SERENISSIMA” REPUBBLICA DI VENEZIA CAPO PARODI

Palazzo Donà dalle Rose

Cannaregio 5038 | Venezia

11 dicembre 2025 | ore 17:00 Opening Mostra

Il Mare della Serenissima

Mostra del pittore Luigi Ballarin con lettura poesie di Donatella Nardin

la mostra sarà aperta dall’11 dicembre all’8 gennaio 2025 dal martedì alla domenica dalle 11:00 alle 13:00 e dalle 14:30 alle 17:00

Cartella stampa

https://drive.google.com/drive/folders/1BGBazdXVPlynsZFo_RkICiVdAfKNKi15?usp=drive_link

La FONDAZIONE DONA’ DALLE ROSE dopo avere aperto le porte dello storico Palazzo dei Dogi Donà dalle Rose alle Fondamenta Nove, denominato Palazzo del Principe, per numerose attività durante tutto l’anno 2025 all’insegna della cultura tra esposizioni d’arte e residenze di artista con Karina Amadori, Alex Bourdon, Florin Codre, Simone Lingua, Rosa Mundi, Giorgio Piccaia, Guita Soifer, Leone Solia, concerti e performance, il Ballo dei Leoni di Sicilia ed il Ballo delle Rose ed, infine, la presentazione di oltre trenta libri durante l’anno nell’ambito della manifestazione UNA MAREA DI LIBRI ha deciso di chiudere in bellezza con l’inaugurazione di una mostra all’insegna della Serenissima, rendendo omaggio alle sue storiche sale, in particolare il Salone Lepanto, l’Androne di Palazzo, con la Sezione A.L.T.A. CUSTODI DEL GONFALONE DELLA “SERENISSIMA” REPUBBLICA DI VENEZIA CAPO PARODI, nata nel 2022 per iniziativa di un gruppo di ufficiali e sottufficiali del corpo dei Lagunari, in servizio e in congedo, appassionati di storia militare e in particolare storia di Venezia. Lo storico Palazzo sarà dunque teatro di un evento particolarmente incentrato sulla storia di Venezia e dei suoi rapporti, in tempo di pace ed in tempo di guerra, creando un connubio tra i cimeli di famiglia di cui i Conti coniugi Francesco e Chiara Donà dalle Rose con i loro figli, Carlo e Maria Vittoria, sono i guardiani della Storia nel Palazzo di famiglia con le creazioni artistiche del Maestro Luigi Ballarin.

Le opere in mostra ci condurranno in un lungo viaggio a ritroso che ci porterà sino alle mura di Costantinopoli, ai tempi della Battaglia di Lepanto a cui la famiglia Donà dalle Rose non solo partecipò con ben tre imbarcazioni storiche, di cui conserva ancora i Puntali da Calcese e le Lanterne di Poppa, oltre che il Confalone. Durante l’inaugurazione saremo tutti chiamati, veneziani e foresti, a ripercorre un momento storico importante delle rotte di mare della Repubblica di Venezia, quando l’attuale Mare Adriatico portava il nome di Golfo di Venezia, da Trieste a Cipro.

I CUSTODI DEL CONFALONE con questa esposizione mirano a promuovere lo studio e la ricerca storica con manifestazioni culturali legate alla storia e alla tradizione della SERENISSIMA REPUBBLICA ed iniziative escursionistiche nelle aree della nostra laguna e corsi di educazione ambientale per giovani e adulti.

La Sezione nello scegliere il proprio nome si è ispirata ad un importantissimo evento storico: l’orazione di PERASTO del Capitano Giuseppe VISCOVICH ed ha all’attivo ben 38 sezioni esistenti sul territorio nazionale, tra i cui soci ben l’ottanta percento è rappresentato da da personale in servizio.

La presidente della Fondazione Donà dalle RoseChiara Modìca Donà dalle Rose, altresì artista di fama internazionale sotto lo pseudonimo Rosa Mundi, e direttrice della BIAS, la prima Biennale Internazionale di Arte Contemporanea Spirituale in cui i padiglioni di arte contemporanea sono divisi per spiritualità, ispirandosi ai principi di Vasilij Kandinsky, e curatrice di numerosi padiglioni nazionali a Venezia, in medio – oriente ed in africa, rappresenta come “Il tratto caratteristico di Luigi Ballarin, artista veneziano doc, risiede in particolare nella sua capacità di valorizzare il linguaggio multiculturale e multi etnico che ha contraddistinto nei millenni Venezia, riuscendo ad armonizzare linguaggi, stili, architetture e tecniche diverse, apparentemente lontane tra loro.  Ballarin racchiude in sé l’emblema degli artisti e degli artigiani, mercanti e viaggiatori, che hanno fatto grande la Repubblica Serenissima di Venezia, riportandoci ai tempi in cui il mare Adriatico era denominato “il Golfo di Venezia” da Trieste a Cipro e a quando non esistevano ancora gli ambasciatori d’Italia ma gli ambasciatori di Venezia. Questa mostra “Il mare della Serenissima”, all’interno del nostro Palazzo dei Dogi Donà dalle Rose, dimora della nostra famiglia sin dalla sua costruzione, all’interno della Sala di Lepanto, ossia lo storico androne di Palazzo, è per noi un onore oltre che una significativa opportunità per il più vasto pubblico per vedere le gesta antiche dei nostri antenati che hanno fatto grande questa città dal Doge Francesco Donà dalle Rose che ha regalato alla città la costruzione di Palazzo Ducale, per come lo vediamo oggi, al Doge Leonardo Donà dalle Rose che ha voluto portare a termine e valorizzare le opere del Palladio a Venezia ed in tutto il Veneto, che giovanissimo, come Ambasciatore alla Corte del Re di Spagna Filippo II ha determinato la partecipazione della Grande Armada alla storica Battaglia di Lepanto nel 1571 per poi successivamente, Principe di Venezia, traghettare Venezia nel XV secolo e ospitare e promuovere il grande Galileo Galilei oltre a Fra’ Paolo Sarpi, difendendo nello storico processo Giordano Bruno. La famiglia Donà dalle Rose nei secoli è stata al comando della Serenissima preservando sempre un stretto rapporto con il mare ed i suoi territori, non dimentichiamo, infatti, quanto fatto da Nicolò Donà dalle Rose e sua moglie Françoise Marsot Donà dalle Rose nel 1960, in Sardegna, quando costruirono la città di Porto Rotondo, non lontano dal loro amico Principe Karim Aga Khan a Porto Cervo

Questo connubio tra la nostra famiglia – tutte quelle che in essa si sono estinte di cui conserviamo gli antichi vessilli e archivi – con la Sezione A.L.T.A. CUSTODI DEL GONFALONE DELLA “SERENISSIMA” REPUBBLICA DI VENEZIA CAPO PARODI  ed i Lagunari è per noi tutti estremamente significativo oltre che di grande pregio ed importanza storica”.

Il Dr Francesco Donà dalle Rose, pronipote dei Dogi Francesco, Leonardo Donà dalle Rose e Nicolò Donà dalle Rose aggiunge “In questi giorni di preparativi della mostra “Il mare della Serenissima” ho sentito forte e chiaro l’eco dei passi dei miei avi, tra Dogi, ambasciatori, balii, notabili, governatori, capitani di vascello, membri del gran consiglio e della Zonta, e dell’importante eredità morale che ci hanno lasciato, intrisa non solo nel mio Palazzo, oggi monumento alla storia di Venezia, della Serenissima e della Battaglia di Lepanto, ma in ogni angolo della città, dalle vere da pozzo, dalla pietra d’Istria che costeggia ogni fondamenta, i ponti, le chiese, i campielli e il tripudio di arte, tra architettura ed artigianato, che ha resistito nei secoli, giungendo sino a noi,  in questa fantastica Venezia: la Città più antica del futuro”.

Luigi Ballarin, con la sua arte simbolica e senza tempo, testimonia la possibilità che l’unione di culture e tradizioni diverse possano fondersi in una poesia di pace. La sua ricerca unisce antiche tecniche artistiche con altre avveniristiche che intrecciano trame di tessuti con ganci di acciaio, come un telaio potenzialmente sempre più grande e vasto, come tessere di un mosaico.

Attualmente Luigi Ballarin vive e lavora tra Venezia e Istanbul creando un unione tra culture diverse con un linguaggio unico e originale.

Ed è proprio questa sua dicotomia, del vivere oggi tra due realtà quella – ottomana con quella veneziana, anticamente in guerra – come ci ricorda la Battaglia di Lepanto, che ha reso la sua produzione artistica particolarmente idonea a rappresentare il tema della mostra: Il mare della Serenissima.

Le sue ultime mostre personali sono state a Venezia, all’Accademia d’Egitto a Roma, alla Galleria

Nazionale e nella sede museale Gazi Husrev-Begova Hanikah a Sarajevo, alla campana dei caduti e al Mart di Rovereto, al Museo Santa Maria della Scala a Siena, in Bahrain, in Nigeria e in Romania, Museo per Via di pieve Tesino, alla Strozzina, Palazzo Strozzi a Firenze.

Lettura poesie e catalogo  della mostraè a cura di Donatella Nardin, poetessa e scrittrice di successo a livello nazionale ed internazionale che ha recentemente ricevuto il premio europeo alla carriera della 26° Edizione del “The Grand Award to Excellence – Tra le parole e l’infinito” che queste brevi note ci anticipa il lavoro dell’artista Luigi Ballarin “Una pagina bianca e una tela intonsa accolgono lo slancio interiore dell’artista (…) In una sorta di colorato dinamismo, come nella dicotomia tra le ombre e le luci che attingonospesso la loro forza e la loro efficacia da fonti misteriose, il denso mosaico di parole e di segni (…), la poesia ecfrastica, nella sua scintilla iniziale come nella sua più intima e magmatica

connotazione, suggella immagini e lemmi per dare voce, sguardo e respiro a ciò che nel connubio

si amplia e si dilata attraversando, a volte, soglie inaspettate quanto liminari.”

UFFICIO STAMPA

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FONDAZIONE DONA’ DALLE ROSE

Fondazione Donà dalle Rose, con sede a Venezia presso Palazzo Donà dalle Rose, a Palermo e a Porto Rotondo, si impegna worldwide per la promozione e la salvaguardia dell’arte e dei principi autentici del mecenatismo e della divulgazione di modelli di tutela e di valorizzazione del patrimonio artistico, storico, archivistico, filosofico, musicale.

Nata dal connubio di due famiglie e degli avi delle stesse, Conti Donà dalle Rose, Baroni Normanni di Sicilia  Modìca de Moac,  Principi dell’Epiro Scandelibeni (Scanderbeg), Marchesi austriaci von Turnlack, de Garzarolli (Garzaroloffen) che nell’unione dei coniugi Francesco e Chiara testimoniano il valore più autentico, la Fondazione è un’ istituzione culturale che opera nel settore delle arti visive, musica, danza, cinema, letteratura, editoria, filosofia, architettura, diritto, politica, sport e che persegue finalità di promozione della cultura in Italia e all’estero divulgando gli antichi fondamenti e valori della cultura della filantropia e del mecenatismo.

La Fondazione – che ha un’anima fortemente  filantropica – promuove non solo il collezionismo di beni antichi e contemporanei ma anche numerose attività (editoriali, di studio politico, giuridico, filosofico, ambientale, architettonico, urbanistico ed archivistico) con una particolare attenzione allo studio del buon governo dal Sacro Romano Impero di Federico di Hohenstaufen II di Svevia alla Repubblica Serenissima di Venezia e delle loro matrici che dovrebbero ispirare i governi di tutti i tempi nei rapporti con l’Europa ed il mondo intero.

Si aggiungono, inoltre, attività legate alla formazione dei giovani in collaborazione con istituzioni universitarie, fondazioni pubbliche e private per visite nelle sedi della fondazione, workshop e attività formative, in particolar modo le residenze d’artista a Venezia, a Palermo ed a Porto Rotondo.

coniugi conti Francesco e Chiara Donà dalle Rose che hanno creato la Fondazione ed in particolare la BIAS, la prima Biennale Internazionale d’arte contemporanea al mondo in cui gli artisti sono divisi per spiritualità, ispirandosi a Vasilij Kandinsky, creando un ponte tra Venezia, la Sicilia e la Sardegna e l’Europa, l’Africa ed il Medio Oriente; il The Doge Red Carpet, una Marea di Libri a Venezia ed La Via dei Librai a Palermo, il Ballo dei Leoni di Sicilia e il Ballo della Rosa a Venezia.

PALAZZO DONA’ DALLE ROSE

Il Palazzo  è uno dei pochissimi casi di antico palazzo tuttora di proprietà della famiglia che lo fece erigere e che ha consegnato alla storia personaggi illustri in tutti i campi e ben tre dogi: Francesco (1545- 1553), Leonardo (1606-1612) e Nicolò (1618) e numerosi ambasciatori, capitani di vascello, bai, governatori e grandi intellettuali dal rinascimento ad oggi, in particolare si ricordano i coniugi conti Nicolò e Françoise Donà dalle Rose che hanno creato e promosso la città di Porto Rotondo in Sardegna nel 1960 accanto alla città di Porto Cervo creata dal caro amico Principe Karim Aga Khan.

Palazzo Donà dalle Rose è stato costruito dal Doge Leonardo Donà dalle Rose e da suo fratello Nicolò a cavallo tra la fine del ‘500 e la prima decade del ‘600, nel cuore del più antico quartiere di Venezia, il Sestiere di Cannaregio, nelle Fondamenta Nove costruite e rinforzate nel ‘500. L’impianto del Palazzo, denominato anche il Palazzo del Principe, è dotato di quattro facciate principali, a differenza dei palazzi classici veneziani che hanno una sola facciata sul canale. Il Palazzo presenta al suo interno la forma di un vascello, con numerosi mezzanini che lo attraversano da nord a sud e da est ad ovest. Al suo interno sono custoditi i tesori della famiglia che, grazie all’ambasceria del Leonardo Donà dalle Rose, ha determinato l’entrata in guerra di Filippo II, Re di Spagna, con la sua Grande Armada nella Lega Santa formatasi per combattere l’Impero Ottomano nella Battaglia di Lepanto nel 1571. Leonardo Donà dalle Rose Doge è celebre per avere salvato e sostenuto economicamente Galileo Galilei nella realizzazione dei suoi primi 70 telescopi dandogli asilo a Venezia, e avendo altresì come Consigliere suo protetto Fra’ Paolo Sarpi e per l’avere difeso Giordano Bruno nel processo di estradizione contro il Vaticano. Leonardo Donà Doge è noto altresì per avere finanziato e promosso l’architettura del Palladio a Venezia e nel Veneto, ragione per cui la Chiesa San Giorgio è la sua tomba dove sono conservati i suoi resti umani, sopra l’entrata dell’altare maggiore. Leonardo è noto anche per le sue importanti ambascerie alla corte di James Stuart I primo Re di Scozia ed Inghilterra, alla Corte degli Asburgo a Vienna e al Vaticano, nonché a Cipro ed in Turchia. Ma è noto altresì per la sua querelle con lo Stato del Vaticano per l’emanazione di leggi egualitarie dei cittadini della Repubblica di Venezia che negavano un trattamento speciale degli esponenti della curia che generò il celebre “Interdetto” di Venezia.

Si deve invece al Doge Francesco Donà dalle Rose, la realizzazione ed il finanziamento di numerose Fondamenta di Venezia che ancora oggi hanno reso la città salubre e calpestabile, oltre che di altre numerose attività di urbanizzazione della città non ultima la realizzazione di Palazzo Ducale per come lo possiamo vedere oggi, che era stato distrutto da un incredibile incendio.

Girolamo Donà, invece, è stato il fondatore del neoplatonismo cristianico e si deve a lui la traduzione della maggior parte dei testi dal greco al latino salvati dall’incendio della Biblioteca di Alessandria. Giovanbattista Donato, Bailo di Costantinopoli ha scritto nel 1688, Della letteratura dei Turchi, dando inizio ad una delle più importanti e prime indagini moderne sulla cultura ottomana nella funzione di “dragomano”, ossia il mediatore culturale e diplomatico  tra i popoli europei e i popoli del vicino Oriente come definito dallo stesso Leibniz.  

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